Quando la tecnologia ci connette con chi sta lontano e ci disconnette da ciò che ci circonda
“A testa in giù” è un progetto fotografico realizzato da Cinzia Rossi in cui l’autrice affronta, attraverso la sua interpretazione visiva, un tema di grande rilevanza nel contesto storico contemporaneo: l’alienazione tecnologica.
Il titolo stesso evoca un’immagine potente e simbolica, espressa nelle fotografie che ritraggono persone immerse nei loro dispositivi digitali, letteralmente con la testa chinata sugli schermi dei loro smartphone.
Questo gesto quotidiano e apparentemente innocuo diventa il focus visivo e concettuale dell’opera, rappresentando un’umanità sempre più connessa al mondo virtuale ma, paradossalmente, sempre più disconnessa da se stessa, dagli altri e dal luogo.
Cinzia Rossi usa la sua espressione artistica per mettere in luce come la tecnologia, pur offrendo innumerevoli opportunità di connessione e informazione, stia influenzando negativamente la qualità delle relazioni umane.
Gli individui, costantemente assorti nei loro dispositivi, perdono il contatto con il presente e con le persone intorno a loro, creando un vuoto emozionale e relazionale.
“A testa in giù” é un grido d’allarme, un invito a guardare il mondo da una prospettiva diversa, capovolgendo le nostre abitudini e invitando a un esame critico della realtà quotidiana che spesso diamo per scontata. Questo progetto non è solo un’opera artistica, ma anche un catalizzatore per una riflessione collettiva sullo stato della nostra società e sulla necessità di promuovere uno sviluppo più armonico e consapevole della comunità.
Cinzia Rossi nasce a Bari e si trasferisce a Roma dove lavora come assistente di volo per la compagnia di bandiera italiana. La sua professione le consente di girare il mondo e di far emergere la sua innata inclinazione ad osservare le persone e le diverse culture, scegliendo la fotografia come mezzo espressivo più immediato per raccontare la sua visione del mondo.
Il suo debutto artistico è avvenuto con il progetto fotografico “ Il mio mondo inquadrato”, esposto in diverse città della Puglia, a Roma e a Francoforte. Il suo secondo progetto, “A testa in giù”, è stato recentemente presentato a Turi e Sammichele di Bari e dovrebbe presto arrivare anche a Bari.
Il progetto fotografico è stato realizzato perché ho sentito la necessità di rappresentare a mio modo l’evoluzione dei comportamenti umani, affrontando un tema molto allarmante: quello della nostra dipendenza dai dispositivi digitali.
TESTO DI ROSSANA DE GRISANTIS
Comments