Francesca Romana e Viviana Mossa si adattano ai cambiamenti imposti dal mercato, ma restano fedeli alla linea tracciata dal padre Nicola.
«LA NOSTRA È UNA SCELTA AFFETTIVA. Ci piace l’idea di poter essere ancora diverse in un mondo etero-indotto. Manteniamo la nostra identità e cerchiamo di comunicarla». Le sorelle Francesca Romana e Viviana Mossa sono nate e cresciute nel negozio al civico 70 di via Sparano, la via dello shopping e del lusso. Rappresentano la sesta generazione di una famiglia che dal 1850 è protagonista del mondo della gioielleria e dell’oreficeria. Un mondo che conoscono alla perfezione e che in questi anni, come molti altri settori economici, ha vissuto una rivoluzione totale. Ma a dispetto dei cambiamenti continuano ad amare il loro lavoro, e accettano di gettarsi in nuove sfide.
«Siamo state sempre appassionate di questo mondo, perché il mondo dei gioielli è magico a prescindere, e se non mantieni viva la sensazione dell’incanto, probabilmente come l’arte non avrebbe senso di esistere».
A dispetto dei nuovi format, questo negozio è rimasto uguale nel tempo, e vi si respira una atmosfera particolare, soprattutto seduti ai divani al piano superiore, circondati da capolavori d’arte in argento e in vetro di Murano che lasciano senza fiato.
«Abbiamo scelto di lasciare la nostra gioielleria così come è sempre stata, per farci riconoscere con le suggestioni del tempo. Infatti dal 2024 siamo un’impresa storica nazionale. Spesso le persone che sono andate a vivere fuori, e che tornano a Bari per qualche giorno di vacanza, entrano in negozio per rivivere un ricordo della loro vita. Anche perché il momento dell’acquisto del gioiello è sempre legato ad un’occasione bella della vita».
Francesca Romana e Viviana Mossa sono delle gioielliere di tradizione: non vendono, consigliano. Prima di proporre, ascoltano. Dialogano, si confrontano. Come se fossero amiche delle confidenti. Persone di fiducia. «Del resto il nostro mondo è fatto di fiducia e di sicurezze: il fatto di essere qui da tantissimi anni è sinonimo di una grande serietà di approccio e di passione, spiega Francesca Romana, che ha studiato Gemmologia e si è laureata in Sociologia (Viviana invece è laureata in Giurisprudenza). È lei ad avere il contatto diretto con la clientela, mentre la sorella Viviana si occupa dell’amministrazione.
«Oggi come oggi il primo problema è far comprendere la qualità dei materiali e delle pietre, la differenza nella costruzione dell’oggetto. Solo così possiamo combattere l’omologazione. La verità è che è venuta a mancare la cultura del gioiello, quella cultura che prima le mamme tramandavano alle figlie. E attenzione, quando parliamo di valore non ci riferiamo solo a quello economico, ma anche a quello intrinseco e simbolico».
Le sorelle Mossa però sanno benissimo che la modernità non si può fermare, e dunque anche loro hanno deciso di provare a sfruttare i nuovi canali di vendita: «Abbiamo aperto un sito di ecommerce in cui la clientela può trovare la nostra linea di gioielli».
Contestualmente, stanno concentrando gli sforzi sulla loro linea di bijou, Lovely, che definiscono divertente ed ha una fascia di prezzo che non supera i 300 euro.
Chi viene qui non ci arriva perché cerca un brand (per quanto ne vendano diversi), ma perché vuole loro. «Non abbiamo voluto affidarci ad una o più marche. Vogliamo scegliere noi, essere identificate come Mossa. Non volevamo essere assimilate a tanti altri negozi italiani. Preferiamo scovare prodotti di nicchia molto interessanti, di piccole manifatture indipendenti che realizzano orologi e gioielli di grandissima qualità».
Papà Nicola ha costruito l’azienda ereditando la tradizione di famiglia. Negli anni ’60-’70 l’ha resa grande. Viviana e Francesca Romana hanno vissuto l’onda lunga degli anni 80- 90 e i cambiamenti del nuovo secolo. Sempre mantenendo il proprio stile. Lo stile Mossa.
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